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LE RESPONSABILITÀ dell’animatore e dell’animatrice: BAMBINI A RISCHIO

La vita nei centri estivi e nei soggiorni di vacanza porta a costruire, tra animato e animatore, relazioni di prossimità molto intense che possono portare all’osservazione di situazioni anomale e inquietanti che si individuano dalle parole e dai comportamenti dei minori. 

In caso di confidenze o segnali cosa fare? Segnalare la situazione al coordinatore o al responsabile di struttura e continuare a relazionarsi in modo naturale con il bambino o il ragazzo. Sarà compito dei responsabili decidere come agire e dare indicazioni all’animatore su come comportarsi. 

Prima di tutto è necessario fare una distinzione tra bambini a rischio e bambini in pericolo. Nel primo caso è considerato un minore a rischio il bambino che vive condizioni di esistenza che possono comprometterne la salute, la sicurezza, la moralità, l’educazione, lo sviluppo fisico e psicofisico, la socialità, l’affettività, ma importante non è stato maltrattato fisicamente. Un esempio di rischio è osservare contenuti pornografici o assistere ad atti di violenza in tv e su internet. Nel secondo caso, il bambino vive una vera e propria situazione di pericolo perché vittima di violenze fisiche, psicologiche, abusi sessuali.

I SEGNALI DEL RISCHIO E DEL PERICOLO

L’animatore davanti a questi due aspetti deve essere attento e vigile, riportando ai propri responsabili ogni segnale di malessere. I segnali possono essere molti e differenti come ad esempio segni di ferite sospette sul corpo, comportamenti “anomali”, eccessiva aggressività o chiusura, etc… . Un bambino vittima di maltrattamenti può essere eccessivamente aggressivo o silenzioso, potrebbe non voler far parte del gruppo, mostrarsi spesso triste o con paure notturne, evitare lo sguardo diretto dell’interlocutore oppure essere eccessivamente affettuoso con i compagni ma con modalità aggressive, insistenti o infantili. Anche l’esibizionismo come la mancanza di rispetto verso gli altri sono chiari esempi che potrebbero presupporre una situazione di disagio che meriterebbe un’attenzione e una valutazione più accurata.

ATTENZIONE

alcuni di questi segni non sono indicativi di maltrattamenti ma è l’insieme che deve mettere in allarme. Ricordiamo che l’animatore non deve “diagnosticare”, ne tanto meno intervenire, ma osservare e comunicare al responsabile o al coordinatore la situazione.

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